La Pedagogia dell’Espressione
Per un’Educazione Poetica

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La nostra ricerca
La Pedagogia dell’Espressione si concentra sulle dinamiche che concernono l’espressione umana e la sua educabilità e ricerca buone pratiche tese a facilitare la manifestazione dell’unicità presente in ciascuno.
La nostra ricerca si impegna per una rivalutazione della dimensione poetica nella teoria e nella pratica pedagogica. Muove dal riconoscimento della fondamentale rilevanza educativa del paradigma dell’Homo mimeticus e di qui si impegna per promuovere un’educazione estetica che valorizzi appropriatamente i dinamismi umani legati all’espressione, all’arte, alla creatività, all’affettività e al movimento corporeo.
Il progetto si sviluppa seguendo tre direttrici:
- Filosofico-educativa: la riflessione teorica di tipo filosofico
- Applicativa: la sperimentazione sul campo di pratiche di educazione poetica in diversi contesti formativi e con differenti fasce d’età
- Artistica: la ricerca e produzione artistica
Il nostro archivio multimediale, raccolto in questo sito, si compone di molteplici materiali (audio-visivo, fotografico, testuale, schede didattiche e operative per progetti e workshop) che documentano oltre 20 anni di ricerca e sperimentazione in contesti educativi diversificati e con varie fasce d’età, in ambito nazionale e internazionale.
Uno dei nostri obiettivi fondamentali è proprio quello di rendere accessibili, diffusi e replicabili i risultati della attività di ricerca sulla Pedagogia dell’Espressione, al fine di contribuire al dialogo scientifico di ambito pedagogico e di favorire l’innovazione delle pratiche educative, formative e didattiche, in particolare rispetto alle dinamiche espressive, creative, artistiche e relazionali che concernono lo sviluppo e il benessere umano.
Mimesis
La Pedagogia dell’Espressione mette nel cuore più intimo dei suoi insegnamenti la Mimesis.
Flavia Gallo – Sito web del Centro di Pedagogia dell’Espressione L’Arca nel Bosco
Mimesis è un luogo misterioso dell’essere umano, è la radice di ogni possibilità espressiva, è quel dinamismo, sia interiore che esteriore, che consente ad ogni essere umano di rendersi simile, con il corpo e con la voce, a qualcun altro o a qualcos’altro.
Per Mimesis una bambina può diventare un’onda del mare, essere con tutta se stessa l’essenza di quella cosa; un poeta può diventare la sua stessa parola, essere con tutto se stesso ciò che dice; un insegnante può diventare simile a ciò che insegna, essere con tutto se stesso materia di conoscenza.

Immagini tratte da Just me di Marie Hall Ets
Mimesis, quell’attività con cui l’essere umano si rende simile nella voce e/o nel gesto a qualcuno o a qualcosa, è il cuore pulsante della ricerca della Pedagogia dell’Espressione.
L’attività mimesica caratterizza l’agire umano fin dall’infanzia. Pensiamo per esempio al bambino o alla bambina che giocano a fare la mamma, la maestra, l’Uomo Ragno, un cavallo al galoppo…

Come afferma Aristotele nella Poetica, è proprio l’attività mimesica a permettere all’essere umano di acquisire le conoscenze fondamentali, in un processo di apprendimento e comprensione caratterizzato da piacere. Mentre la bambina gioca a fare, per esempio, la maestra o un uccello che vola, sperimenta la realtà di quell’ente di cui fa mimesis attraverso un processo di as-similazione e così facendo apprende e comprende a suo modo l’agire della maestra o il volo dell’uccello. Inoltre, in questo giocare facendo come se fosse l’altro, prova piacere.
Mimesis non dobbiamo tradurlo, come sempre si fa, con “imitazione” . Questa traduzione non corrisponde a quello che Aristotele e Platone intendevano con questo termine. Fare mimesis è “rendersi simile“.
Gilberto Scaramuzzo – Lezione per Rete Scuole Castelli Romani
Apprendere è riconoscere somiglianze, dice Aristotele: l’essere umano si procura i primi apprendimenti attraverso la mimesis, cioè rendendosi simile, e attraverso le mimesis che gli altri realizzano (basti pensare ai bambini quando giocano). Apprendere è ri-conoscere somiglianze e questo ri-conoscimento procura all’essere umano piacere. […]
Perciò se a scuola non si prova piacere è perchè non si sta curando bene il processo di apprendimento, non lo si sta curando secondo la sua natura.

L’attività mimesica quindi ci consente fin da bambini di vivere in noi l’altro da noi e, così, comprenderlo.
Nonostante questa attività sia così importante, lo sviluppo della civiltà occidentale è stato caratterizzato dal prevalere di un paradigma educativo che privilegia la razionalità a scapito della mimesicità: nelle istituzioni educative l’agire mimesico viene trascurato se non addirittura ostacolato. La razionalità è la capacità con cui tentiamo di apprendere l’altro da noi ponendoci di fronte a esso e analizzandolo; la mimesicità è la capacità con cui comprendiamo l’altro per connaturalità, sintonizzandoci con lei con lui con esso.
Cosa accadrebbe se nella pratica educativa ci impegnassimo a coltivare mimesis?
L’esperienza maturata in sperimentazioni a livello nazionale e internazionale ci ha confermato l’essenzialità dei dinamismi mimesici per l’agire e il benessere umano e proprio questo riconoscimento anima il nostro impegno per una loro rivalutazione in ambito pedagogico: da anni progettiamo e realizziamo azioni educative che hanno al centro l’utilizzo intenzionale, qualificato e consapevole della facoltà mimesica umana.
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